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La proposta del "realismo sociologico" è offrire una alternativa alla perdita della realtà della cultura occidentale contemporanea. Si tratta di scoprire la "realtà della realtà", senza perciò volere in nessun modo garantire la "infallibilità della sua conoscenza". Solo distinguendo l'ontologia dalla epistemologia, l'essere dalla conoscenza dell'essere, è possibile "salvare" il riferimento ad una realtà indipendente dall'osservatore. Per un realista, il desiderio non è, come diceva Max Horkheimer, il padre del pensiero. Lo è piuttosto la sorpresa che ci sia qualcosa invece che il a. Il realismo sociologico si presenta dunque come un modo di pensare capace di riproporre una ragione "aperta" e "sensibile alla verità". Contributi di: Andrew Collier, Maurizio Ferraris, Riccardo Prandini, Margaret S. Archer, Pierpaolo Donati, Andrea M. Maccarini, Douglas V. Porpora, Filippo Barbera, Emmanuele Morandi A cura di Andrea M. Maccarini, Emmanuele Morandi, Riccardo Prandini.